La Madonna della Montagna

Era nei miei programmi da tanti anni, e finalmente quest’anno, grazie a Nino ci sono riuscito. Non sapevo cosa aspettarmi e volutamente non mi ero preparato.
Per me la Madonna della Montagna era un santuario sperso nell’Aspromonte lungo di culto e pellegrinaggi da tempi antichi. Non pensavo che attorno al santuario esistesse un minuscolo paese, Polsi appunto. Con anche la stazione dei carabinieri ed il suo ufficio postale. Come facciano poi a partire ed arrivare le lettere con le strade che attuali è sicuramente un mistero.

Ecco Polsi è incastonato nell’Aspromonte, a circa 800 mls circondato da costoni di montagna e con tante strade, più meno impervie, che permettono di raggiungerlo. Sono le strade dei vari pellegrinaggi, da Reggio, la più impervia che corre lungo un costone, da San Luca, da Delianouva, da Montalto.
Noi ieri abbiamo percorso questa, nel complesso anche messa bene e percorribile con un fuoristrada, anche se abbiamo preferito lasciare la macchina poco dopo Casello Vocale e scendere a piedi. Li vicino una miriade di pietre che la tradizione vuole che i fedeli si portavano sulle spalle nel loro cammino per poi lasciale li prima di iniziare la discesa.
Polsi è un luogo dove il tempo si è fermato e dove si mescolano riti, culti, tradizioni e culture diverse, con un connubio tra sacro e profano che non ha pari.

Un’associazione con questo luogo è il ballo, la tarantella. E ieri per strada ho visto un bel ragno lupo, grande e pacifico. Viaggiando verso Polsi, si suona e si balla, accompagnati dal ritmo ossessivo del tamburo e dell’organetto. Il ballo ha dei rituali, traspone modalità della vita comune, come la sfida, e ballare o meno, si dice, ti poteva mettere in situazioni non piacevoli per aver “offeso” o mancato di rispetto a qualcuno. Il viaggio verso Polsi, e la permanenza lì era, o è ancora, il momento degli accordi tra i mafiosi che si ritrovano per questo rito religioso, come nelle migliori tradizioni di commistione tra chiesa e malavita.
Arrivati si percepisce una atmosfera strana. Prima ci sono le case dei vari vari comuni che permettevano ai pellegrini di potersi riposare e fermare per partecipare ai festeggiamenti, poi si attraversa il minuscolo paesino e si arriva alla chiesa con lo slargo davanti e dietro e la Madonna con il Bambino internamente. Il paese è stato ristrutturato e rimaneggiato per il Giubileo del 2000 con risultati discutibili. Qua è la si intravedono le caratteristiche originali e l’antica bellezza. Polsi è in pratica un borgo per mangiare, è pieno di trattorie, botteghe (una dal nome poco integrato di “Trattoria Lanterna”) anche se poche persone ci vivono tutto l’anno. Dall’altro lato del torrente ci sono i locali più tradizionali, delle tettoie con i tavoli sotto e dove tradizionalmente ti ammazzavano li per li quello che volevi mangiare, capra molto spesso, facendo colare il sangue nel torrente colorandolo di rosso accesso per giorni e giorni. Adesso in qualcuna delle costruzioni ristrutturate volendo ci si può fermare a dormire, non so se tutto l’anno.
Ieri non c’era nessuno e ci siamo fermati a mangiare in una bottega molto alla buona dove abbiamo trovato prodotti locali, uva fragola raccolta davanti ai nostri occhi ed una calma da far invidia al migliore dei monaci tibetani. Ad ogni richiesta di portarci qualcosa che poteva esserci utile, posate, pane, peperoncino, la risposta era sempre “se avete tempo arriva tutto, se non lo avete allora…” lasciando presagire cose nefaste in termini culinari.
Alla fine ci siamo rimessi in viaggio per rientrare, ed anche se faticosa, ci ha permesso di ammirare dei paesaggi meravigliosi. se da un lato vedo il cuore dell’Aspromonte con Montalto, dall’altro vedo Bovalino ed il mare Jonio. Fino ad arrivare alla fontana di partenza, con l’immancabile quadro della Madonna.
Ho finalmente visitato Polsi, in un momento magico dal momento che non c’era nessuno ed ho potuto osservare, come piace fare a me, senza distrazioni. Il luogo dove è stato costruito questo paesino ed il santuario è incredibile, un eden nascosto e da raggiungere con fatica, almeno una volta visto che adesso volendo ci si arriva con la macchina.
Un luogo misterioso dove tornare presto.
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