
Oggi ho passato la giornata la mare a fare Kite, dopo tre anni che non prendevo in mano l’attrezzatura. Non me la sono cavata male, ed ho scoperto di essere più o meno al punto dove mi ero fermato.
Sabato ero riuscito a fare un bagno rubato alle perturbazioni che girava sullo stretto da qualche giorno, da solo in una spiaggia sempre più grande e con un mare lungo tipico della luna piena agostana ma sempre bello.

Due cose diverse ma che mi hanno fatto riflettere sul mio legame con il mare, con questo elemento che temo e che amo direi da quando sono nato, in fondo passiamo in un liquido il nostro primo periodo. Mia madre mi raccontava che già da piccolo il mare aveva su di me un richiamo irresistibile, tanto che se non mi tenevano mi ci buttavo vestito di tutto punto. Era più forte di me immergermi in quelle acque amate, temute e che più di una volta hanno richiesto l’intervento esterno per uscirne fuori. Ma non c’era storia, ogni momento era, ed è, buon per finirci dentro.

Non sono uno a cui le cose vengono facili subito ed al primo colpo. E non ho neanche il fisico adatto a farlo, anche se ci sto lavorando con un leggero ritardo ma con ottimi, per me, risultati. Ma ho la tenacia, o meglio testardaggine, di un calabrese ad aiutarmi ad arrivare in fondo. Ed alla fine ci arrivo, in fondo.
Il mare è qualcosa che hai dentro, di cui hai bisogno in ogni momento. Io mi sento appagato anche solo a saperlo vicino, a sentirne l’odore, o il rumore, da lontano, di notte. Quando torno qui dove sono nato, ne percepisco la presenza e ne sono felice. Adesso ci vado a correre la mattina e ne osservo le onde, la corrente che nello Stretto è molto forte, e ne sento l’odore. Se c’è vento forte lo sento sulla pelle. Mi si allertano tutti i sensi per una sensazione di godimento intensa e profonda.
Oggi la sensazione è stata particolare, una intera giornata ad ostinarmi a partire con il Kite mi ha messo in pace con il mondo, e non perché sia riuscito bene nel mio intento, ma per il contatto con questo elemento per me fondamentale. Ho appena fatto due settimane in barca a vela e questa di oggi è stata un’altra prospettiva, una bellissima sensazione.
Non posso dire di essere un “lupo di mare” che sa tutto o che ha quelle percezioni fisiche ed istintive immediate, perché la mia testa lavora ancora troppo e faccio fatica a spegnerla.
Oggi mi sono sentito connesso, appagato. E, come diceva Oscar Wilde rispetto ad un bel pranzo, disponibile a perdonare anche ai parenti :-).
E poi si sa che ogni cosa si risolve in una soluzione salina, che siano lacrime o acqua di mare! Meglio la seconda
