Giorno 5 Polsi
Siamo arrivati alla fine della settimana, e non potevamo non andare a Polsi, a vedere il santuario della Madonna di Polsi.
Io ci sono stato per la prima volta due anni fa, con “Zio Nino”, non ci ero mai andato perché mia madre si spaventava un po’.
Polsi è un luogo mistico, sicuramente sede di un rito pagano che è stato, come tanti, inglobato in una tradizione cristiana, ma che mantiene tratti di entrambi.
In più è un luogo dove si incontrano i malavitosi per accordarsi e discutere di affari, oltre che per dimostrare la loro devozione alla Madonna.
Mentre in chiesa si prega, fuori nello spiazzo antistante si balla e si suona. In una convivenza particolarissima. Più avanti, lungo il torrente, una volta si sgozzavano le capre da cucinare per sfamare tutte le persone arrivate per i festeggiamenti della Madonna, che avvengono a settembre per tre giorni. Una volta il torrente si tingeva di rosso sangue, adesso forse un po’ meno.
Anche questa volta, come la precedente, la visita è stata fuori stagione. Il paesino era quasi deserto e non c’erano fedeli i pellegrini.
La volta scorsa ero passato da Vocale, dove prima di iniziare la discesa, venivano lasciate le pietre che i fedeli si accollavano come voto. Ce n’è una montagna, di ogni dimensione. Altri facevano e fanno l’ultimo tratto scalzi, in ginocchio o con altri modi creativi a testimonianza della loro fede. Ed in chiesa è pieno di exvoto in segno di ringraziamento per la grazia ricevuta.










Questa visita chiude la seconda edizione, domani si parte, chi in aereo chi, come me, in macchina.
Stiamo già pensando alla terza edizione, mentre ci interroghiamo sul nostro essere gruppo, sul nostro obiettivo comune, se ce n’è uno e se davvero è comune.
In questa edizione credo che una caratteristica sia stata la distrazione, per cose diverse, di ognuno di noi, che a volte non ci ha fatti stare nel qui ed ora. Un punto su cui riflettere, per me, è la presenza e cosa voglio considerare importante per me. E’ un tema che quest’anno voglio esplorare.