
Questa foto mi piace molto, tutti i segni della vita, la maestosità, e quell’occhio piccolo, profondo che ti guarda dentro, fino in fondo alla tua anima, dalla sua anima.
Ci risiamo.
Mi tocca apprendere che non vedrò più una persona. Non eravamo amici, e non ci vedevamo da tempo. Le nostre vite si erano incrociate per lavoro, a Roma anni fa. Era una persona gentile, bella, e con quel fare semplice e diretto che la provenienza nordica le aveva dato. Mi hanno sempre affascinato le persone con modalità diverse dalla mie, mi permettono di vedere le cose da punti di vista altri.
L’assenza, o meglio la perdita, ci danno la possibilità di pensare a quello che ci rimane, in senso ampio. Che siano affetti, persone, tempo. Cosa pensare sta a noi.
La prima cosa che pensiamo è retoricamente che la vita è caduca, incerta, imprevedibile. Abbiamo una sola data certa, ma non ci serve, se non a volte per alimentare i rimpianti, o i rimorsi. In queste situazioni è difficile trovare un sano equilibrio tra lasciarsi andare ad un fatalismo paralizzante e fare finta di niente.
Io per tanto tempo ho fatto finta di niente, complice anche l’anagrafe dalla mia parte, che non ti fa pensare alla data di scadenza. Adesso ci penso, e non credo sia, solo, a causa degli anni che passano. Trovo ancora stucchevoli le frasi che dicono di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Se facessi così probabilmente diventerei l’essere più odioso del mondo. Nessun filtro nelle relazioni, nessuna presa di responsabilità. Sarei ricordato, forse, per l’antipatia.
Adesso penso a cosa mi piace, a cosa mi da soddisfazione, che sia un’attività o una relazione.
Non penso di avere un solo giorno ancora, ma tanti ognuno importante di per se, singolarmente, ma anche in termini prospettici e costruttivi. E la conclusione è che voglio impiegare bene il mio tempo, che sia frequentando persone che mi piacciono e che ho voglia di vedere, o facendo cose che mi piacciono. Il piacere, in senso ampio, è il mio driver. Come la semplicità delle cose.
Ecco, per esempio, in questo periodo niente cene natalizie, come se il mondo dopo il 25 finisse. A volte, e per qualcuno, finisce davvero, ma non ci sono cene che tengano.
Addio Marie