Pietra Cappa
Finalmente ci siamo tutti. Io e Pigi un po’ cotti ma presenti.
Il programma oggi è più impegnativo, e sarà un crescendo fino alla pausa culturale e “defatigante” di giovedì. Ma di questo ne parleremo fra due giorni.
Oggi ci dirigiamo nella Valle delle Pietre, un territorio, vicino Natile e Platì, caratterizzato dalla presenza di rocce molto grandi e sparse di origine sedimentaria, che una volta potevano essere tutto un blocco molto grande poi eroso dal tempo e dagli agenti atmosferici.
Sembra un paesaggio incantato. Le rocce sono morbide, viste da lontano, grazie al modellamento paziente di vento ed acqua. ed immerse in una verde vegetazione.
Questo è un bel periodo per essere in Aspromonte, la temperatura è mite, ed è tutto meravigliosamente verde. Sempre di essere in un paese del nord dove piove sempre.







Abbiamo fatto un giro intorno alla pietra. Prima di finirlo ci siamo allontanati per scendere fino ad un torrente e vedere delle cascate magnifiche ed inaspettate. Sono nascoste, silenziose e sempre con acqua abbondante. Una bella sorpresa per chi le ha viste per primo.



Bagno, per un temerario, e dopo una sosta riprendiamo il giro di Pietra Cappa.
Ci aspettava il pranzo, ma prima non potevamo non fermarci al Casello San Giorgio, dove ci volevano offrire un bicchiere di vino di Platì. Come non accettare!
Ultima tappa alle Rocche di San Pietro e Pietra Tonda. La seconda sembra un panettone e salirci sopra permette di avere una vista incredibile tra la valle, Gerace in lontananza, ed il mare.

La prima ha un aspetto molto strano ed anche il suo utilizzo passa da luogo di culto e meditazione a ricovero per animale e uomini. Per la sua forma viene anche chiamato il teschio.


Anche questo giro è finito. Adesso si rientra lungo la costa quasi al tramonto. La solita granita sgrassante, al limone, e stasera recupero. Abbiamo deciso di non andare a Mammola a mangiare lo stocco. Lo faremo nella prossima settimana wild.