Casa

Una caratteristica emergente

A pensarci bene il concetto che noi associamo alla parola “casa” non fa parte intrinsecamente di nessuna delle cose che la compongono. Ma se le mettiamo tutte assieme, allora questa impalpabile caratteristica emerge dall’insieme, fa parte del sistema ma non dei singoli che lo compongono. E’ la magia delle caratteristiche emergenti. Presenti in tante cose che ci circondano. Se ci pensiamo bene, il nostro essere vivi è una caratteristica emergente!

Sono tornato a casa “solo” da qualche giorno, e già mi sembra di non essere mai mancato. Mi succede sempre.

Sono una delle tante persone che ha deciso di studiare in una università settentrionale, nel mio caso il Politecnico di Milano, partendo a 19 anni. E sono diventato un emigrante. Sul sito del comune, nel mio fascicolo del cittadino è presente la data di immigrazione. Quando cioè ho preso la residenza a Milano.

I primi tempi vivevo in periferia, e tornavo a casa molto spesso. Mi mancava casa, il mare, ed una donna mai stata mia, di cui ero innamorato. L’effetto era un proliferare di abbandoni e la sensazione di non appartenere più a nessun posto. Non riuscivo ad ambientarmi che ero già pronto per ripartire, sia a Milano che a Reggio. Dove si sfilacciavano poco alla volta i legami di una vita. Quelli dai 5 anni in poi. Si perché i miei primi anni li avevo vissuti a Trieste.

L’effetto pratico. di questa frequente transumanza era il caos logistico non riuscendo più ada avere contezza di dove fossero le cose che mi servivano. Se non constatare che erano sempre nel posto dove non mi trovavo in quel momento.

Sapevo che dovevo fare qualcosa (ovviamente per la gestione logistica), ma cosa.

E poi un film Nuovo cinema Paradiso che, oltre ad essere bellissimo, mi aiutò a trovare la mia soluzione. In una scena Alfredo pronuncia questa frase:

non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere. Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti. Se non resisti e torni indietro, non venire a trovarmi, non ti faccio entrare a casa mia.

Alfredo – Nuovo cinema Paradiso

Beh io non sono stato così drastico, ma mi aveva fatto riflettere su una possibile soluzione. Da allora ho deciso che Milano sarebbe stata “casa mia” ed ho scelto cosa mettere da parte. Per non farmi fottere dalla nostalgia.

Ed anche durante tutti gli anni passati in Toscana, tra il Chianti e le Crete senesi, Milano è stata per me sempre casa. Un posto dove tornare. Un luogo dove ritrovare quella necessaria e confortante qualità emergente.

Ecco, adesso ho qualche tentennamento. Anche se non è la nostalgia che mi sta fottendo, ma una sensazione diversa, simile. Un amico con cui ne parlavo mi aveva citato la parola tedesca Heimweh che si può tradurre come nostalgia, mancanza, rimpianto, ma di casa.

Quello che è cambiato è il mio essere, ed il mio sentire rispetto al contesto. Negli anni sono cambiato, per forza di cose, grazie alle esperienza fatte, ed a quelle subite. Al percorso che ho fatto. Agli anni che passano e ti fanno avere uno sguardo diverso sulle cose.

Da due anni il contesto è cambiato molto. Ci stiamo accorgendo di quanto sia difficile fare previsioni ed immaginare il futuro. Ed io, potendo lavorare da casa ho iniziato a passare più tempo a Reggio con mio padre. Era dal 1986 che non stavo più di qualche settimana.

Ci penso spesso a cosa mi sta succedendo. Lo sfascio della mia terra è più o meno lo stesso, ma lo osservo con un distacco che a vent’anni non riuscivo ad avere. Tengo lo sguardo ad un livello diverso, più alto.

Ho iniziato a scoprire angoli bellissimi della mia terra, che ho iniziato a raccontare qui, e ad immergermi nella natura in modo attivo oltre che contemplativo.

E mi sto fottendo!

Sta riaffiorando quella dicotomica sensazione di essere sempre altrove, ovunque sia. Non è negativa. Mi ci devo abituare, anche perché è diversa da quella di oltre trent’anni fa. Basta rifuggire dal voglia che ogni tanto appare di volerla controllare invece di abbandonarsi ed assecondarla.

C’è chi fa previsioni su un mio imminente trasferimento al sud, chi più semplicemente domanda, in esplorazione, se voglio lasciare Milano. Senza sapere che qui sono a casa.

Io per adesso mi godo quello che arriva assecondandolo. Provo ad immaginare possibili. scenari, ma giusto se non ho nulla da fare.

Si sta rimescolando tutto, e va bene così.

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