Che cosa sai fare?

La domanda alla quale non si sa mai cosa rispondere

Quante volte ce la siamo sentita fare, da persone appena conosciute, da nuovi colleghi, ad un colloquio!

Io per anno ho cercato la risposta giusta dentro di me e, come diceva quelo era sbagliata. E lo era davvero. Perché in effetti cercavo quella giusta per chi mi aveva fatto la domanda.

I motivi di questo slittamento erano dovuto alla mia voglia di piacere (si, lo so, un gemelli è sempre piacione) che si trasformava in accondiscendenza e nel cercare di accontentare l’altro in tutti i modi. Ed anche alla sistematica svalutazione di quello che sapevo fare, banalizzandolo e considerandolo poco adeguato ad essere condiviso.

Oggi, ragionando sulla prima di giornata di corso che ho iniziato a tenere sulla business agility nelle Risorse Umane, la risposta è venuta da sola:

io so creare connessioni.

Mi è venuta in mente quella fatta in aula tra il condizionamento dell’ambiente sui nostri comportamenti (si parlava di teoria X e Y di McGregor) e un film molto famoso che racconta di un fatto vero L’onda.

Pensandoci ne sono stato soddisfatto, e questa è una bella conquista per me.

E’ come saltellare da un sasso ad un altro, senza sapere quale sarà la strada fatta se non dopo averla percorsa.

E’ come uscire di casa ed andare a zonzo per la campagna, o per la città senza un itinerario o una meta, e farsi guidare dalle sensazioni, dalla luce, dalla cose viste.

Ecco creare connessioni è questo per me. Partire senza sapere dove arrivare. Seguire i pensieri, lasciare che i pensieri percorrano le sinapsi liberamente.

Ecco adesso lo so, cosa so fare. Ma certo non mi aiuta nel rispondere a chi me lo chiede, che magari si aspetta qualcosa di più consueto. Ma io questo so fare.

Ci ho messo una vita a immagazzinare cose da connettere, apparentemente a caso, ed anni per avere la consapevolezza di questa mia capacità.

Adesso me la tengo stretta. Anche perché in questo momento storico credo sia molto utile riuscire a connettere le cose. Fare in modo che tornino lasciandosi stupire.

Conoscere le proprie abilità credo sia importante per collocarsi nel mondo, per orientarsi nel decidere cosa fare, nel decidere dove mettere a frutto quello che si sa fare.

Io lo sto sperimentando giornalmente da anni ormani, in una continua scoperta. Aggiustando e cambiando ricorsivamente le cose.

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