Dove puoi andare sulla neve e nello stesso giorno essere in spiaggia al mare, se non in Calabria: Aspromonte – Punta Pellaro
Ormai la domenica è dedicata alle escursioni, sempre con Aspromonte Wild, questa volta sulla neve a ciaspolare. Era da molto tempo che non andavo a Gambarie d’inverno. Eppure è davvero vicino da casa, venti minuti e sei in montagna, venti minuti ed il panorama passa da marino, con canne ed oleandri, a pinete e faggete e neve.
E’ stato strano percorrere la strada di solito alberata, ombrosa e vederla diversa, gli alberi spogli (non tutti) e neve ovunque. La temperatura intorno allo zero. Per me, un bel reset mentale, la mia terra è per me il mare, il vento.

Eppure in Aspromonte abbiamo neve per cinque mesi. Ed un spiegazione del nome Aspromonte sembra essere Bianco Monte, dal bianco della neve e dei calanchi che i Greci venuti ad insediarsi da queste parti vedevano dal mare.
Oggi a differenza degli altri giorni siamo partiti da Gambarie, cercando di schivare tutte le persone arrivate per sciare o semplicemente passare una giornata sulla neve.
Dopo poco la folla era sparita, e dopo esserci fermati per mettere le ciaspole, abbiamo iniziato a seguire un sentiero dove eravamo solo noi.
Immergersi nei boschi e camminare nel silenzio della natura ricoperta di neve non ha pari. I rumori sono attutiti dalla neve, il terreno è ammorbidito dalla neve e la luce ha un riverbero forse e pervasivo.
In effetti noi eravamo rumorosi, ma bastava fermarsi per sentire il silenzio del bosco.
Dopo aver seguito il sentiero per salire ed arrivati in un punto panoramico, da dove avremmo dovuto vedere il paese a valle se non ci fossero state le nuvole basse, per la discesa ci siamo inoltrati in un fuori pista sulla neve fresca.

E’ stato bello scivolare e cadere lungo i pendii. Io sul bagnato spesso mi sbilancio, faccio delle “incredibili” planate che a volte si concludono con delle cadute. Il più delle volte indolori.
L’equilibrio, ci pensavo proprio oggi sulla neve, è uno stato delle mente. Ed è uno stato estremamente dinamico a differenza di quello che si pensa. Certo si studia l’equilibrio statico, per esempio una pallina adagiata in un avvallamento. Ma vogliamo mettere l”attrazione che genera stare in equilibrio “sopra” qualcosa?
Per farlo serve la capacità di adattarsi in continuazione, con movimenti piccoli, misurati, imprevedibili. In assenza di movimento l’equilibrio si dissolve e si cade. Non è quello che adesso ci richiede la vita ogni momento?
Anni fa ho visto l’intervista ad un funambolo che cammina sul filo e da li ho guardato il film The Walk sull’impresa di Philippe Petit di camminare su un filo tra le due torri gemelle.
La cosa più pericolosa, a detta di Philippe, sono gli ultimi cinquanta centimetri, perché lì credi di essere arrivato ma non lo sei, ed a volte abbassi l’attenzione e fai qualche errore. Che potente metafora della vita.
Un’altra cosa che mi aveva colpito era stata la considerazione sull’inizio. C’è un momento preciso dove dall’essere con un piede sul filo ed uno sulla base solida (diciamo al sicuro), devi sollevare il piede sicuro, abbandonare il certo per l’incerto e fidarti. Andare. E sai che è un punto di non ritorno. Non puoi tornare indietro, non puoi avere tentennamenti, incertezze.
Ricordo quando ho sentito questa parte. Mi è subito venuto in mente quando, a Santa Cruz de Tenerife, abbiamo mollato gli ormeggi con Fulmar per la traversata. Avevamo messo le cime a doppino ed una volte mollate le avevamo recuperate e ci eravamo lasciati il molo alle spalle iniziando la traversata verso Le Marin, ed il mio personale viaggio mai finito e che mi ha cambiato la vita.
Devo lavorare sull’equilibrio, sul mio personale stato mentale. Non so bene come, sicuramente restando in movimento.










Non siamo stati gli unici a camminare sulla neve oggi, ma gli altri non si sono fatti vedere, forse disturbati da degli intrusi come noi.
La mia terra mi stupisce ancora una volta e, se mai ce ne fosse bisogno, mi fa innamorare sempre di più.
E dal momento che sono tornato presto, prima di andare a casa, sono passato da Punta Pellaro a trovare gli amici che oggi erano usciti in kite.
Dalla montagna al mare in venti minuti
La mia terra fa innamorare sempre più anche me!!