Se il buongiorno si vede dal mattino …

Amo gli inizi ed i cicli della vita, come il compleanno, che festeggio, o meglio festeggiavo, con piacere, ed l’inizio di un nuovo anno. Li considero simili. Scandiscono dei cicli che a me piace pensare come delle spirali, si gira si, ma non si ripassa mai per lo stesso punto. Non ha importanza se la spirale sale o scende, il concetto è che ogni nuovo anno è diverso. Ed anche facendo cose simili, è tutto diverso ogni volta. Mi piace pensarla come la mia evoluzione personale.

Disco solare, neolitico Valcamonica

Per accogliere nel migliore dei modi il 2022, o per fare un rito pagano di propiziazione, quale migliore attività se non una escursione notturna per assistere alla prima alba di questo nuovo anno.

Staiti
Staiti alle 3:30

L’idea è stata di Sabine, ed io non potevo non accettare! Partenza da Reggio alle 2, arrivo a Staiti, ed inizio della salita alle 3:30.

L’escursione

Dal paese abbiamo preso una strada prima asfaltata, poi di cemento, ed infine sterrata ma nel complesso molto buona. Non c’era la luna, ed appena usciti dal centro abitato il buio ci ha avvolti, rivelandoci un cielo stellato incredibile. C’erano così tante stelle visibili che si faceva fatica a trovare le costellazioni. Ogni volta che guardo il cielo di notte mi torna in mente Kant ed il suo

Il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me

Le frontali hanno quasi subito fatto vedere dei puntini luminosi che si muovevano, i primi erano le pupille di alcune capre che si sono mollemente spostate per poterci osservare da una distanza di sicurezza. Gli ultimi era gli occhi di un cane giovane e socievole che si è fatto coccolare e ci ha accompagnati per un po’ trotterellandoci accanto ed ogni tanto facendo il tipico inchino del giochiamo, dai giochiamo?.

Non avevo mai camminato in montagna di notte, inoltrarmi nel bosco immerso nel buio, e nel silenzio. Interrotto ogni tanto solo dal rumore sordo dei sistemi per allontanare i lupi e da qualche uccello che disturbato si spostava tra i rami.

Quasi in cima due sagome abbastanza grandi appena visti si sono mosse pacatamente ogni tanto girandosi indietro per osservarci, erano due mucche, senza farsi troppe domande.

E si abbiamo disturbato un po’ di legittimi abitanti del bosco.

La paura

Anche questa volta una emozione che mi ha accompagnato per il tragitto è stata un po’ di paura. Chissà cosa ci sarebbe potuto essere nel bosco. Non la ho scacciata, me la sono tenuta a farmi compagnia insieme alla contemplazione di quella bellezza.

Tanti anni fa in mio viaggio nella foresta amazzonica la notte era sempre rumorosa. La paura più grande era quando di colpo si zittiva ogni cosa e calava un silenzio pesantissimo. La ricordo ancora quella sensazione, come quella provata quando di notte le torce facevano vedere dei puntini rossi, che in questo caso era le pupille dei coccodrilli.

Ho deciso che la paura non la voglio superare, ma farmela alleata. E’ una emozione forte, che vitalizza, e che ci permette di focalizzarci ed affinare l’attenzione. Superarla, concetto molto occidentale, ci potrebbe rendere troppo sicuri, imprudenti, spocchiosi, sconsiderati. A volte va bene ma, mi convinco sempre di più, se con a fianco la nostra paura non mettendola da parte.

Verso le 6 arriviamo in cima a Monte Cerasìa, 1013 metri per aspettare l’alba.

Si intravedeva il bagliore rossastro ed uno spicchio di luna, fino al sorgere del sole che ha svelato tutta la bellezza che ci aveva spinti fino a lì.

L’Etna innevato, Bova, Pentidattilo, la Fiumara di Bruzzano, Montalto ed il mare pieno di disegni dati dalle correnti.

Abbiamo brindato al nuovo anno e poi ci siamo incamminati verso il paese. Arrivati alle prime case abbiamo ritrovato il cane giocherellone che ha riprovato ad invitarci a giocare con lo stesso genuino entusiasmo.

Per ultimo abbiamo incontrato un signore che passeggiava e dopo le domande di rito in Calabria:

  • da dove state venendo
  • di dove siete
  • dove state andando

Ci ha invitati a prendere il caffè a casa sua. Era un invito sbadatamente genuino che abbiamo, a malincuore, declinato.

Buon 2022

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