
ieri ho fatto un bel viaggio, il mio primo da questa emergenza in macchina beh, in effetti, il mio primo in assoluto. Dovendo cambiare le gomme della macchina ho fatto 700 km, in giornata. Si, lo so, non è il massimo dal punto di vista logistico, ma prima di adesso aveva, per me, un senso.
Sono tornato nelle zone dove ho vissuto fino al 2018, con quel piacere di sapere che adesso è una scelta, e che quando voglio posso tornare a casa mia, dove vivo.
Mi piace viaggiare in macchina, da solo in genere, penso, telefono, guardo il paesaggio e cerco le differenze e le evoluzioni. Ho assaporato il piacere di guidare, di essere con la mia compagnia ed i miei pensieri, dopo tanto tempo. Prima di trasferirmi facevo quel tragitto frequentemente, ed il piacere spesso lasciava posto alla stanchezza. Ieri è stato solo piacere, o quasi!
Ho riscoperto il piacere di saper creare buone relazioni, lavorative e non, che vanno oltre le distanze, le situazioni e, in genere, non finisco, ma si evolvono. Ho avuto la conferma saperlo proprio fare, e finalmente la sto considerando una bella risorsa da mettere in campo in tante occasioni.
In questo viaggio ho aggiunto una sosta per me importante, ho aggiunto senso. Ho prenotato un pranzo stellato, sopratutto ho deciso di fare una sosta a trovare degli amici cari. Per me è importante sentirmi accolto, e loro lo sanno fare benissimo.
Creare relazioni, coltivarle, alimentarle, è la cosa che so fare meglio e mi da una soddisfazione impagabile.
Non avevo ancora fatto un’uscita mangereccia, o bevereccia, ed ho deciso di farla in grande, da solo. Ammetto che mi sto abituando troppo all’unica compagnia di me stesso (ottima mi viene da dire, un po’ parzialmente) ma a volte per concentrarsi sulle sensazioni non ci devono essere distrazioni.
E’ stato bello ritrovare degli amici contenti perché un loro sogno si è realizzato, sogno che ho visto nascere e crescere, che ha a che fare con l’accoglienza, con l’artigianato, con la manualità e con la ristorazione, tutti temi a me molto cari, ed ai quali mi dedicherò, come hai sogni.
Non ho potuto, nel mio viaggio, fare a meno di pensare al mio cambiamento di due anni fa, alla semplicità di come è avvenuto, dopo anni di immobilismo e attesa, o meglio sospensione. A volte basta poco, ed è proprio vero, il primo passo non ti porta dove vorresti andare, ma ti toglie da dove sei.
Ma in ogni posto dove sono stato ho lasciato qualcosa di me che con una certa frequenza torno a coltivare.