Pietra Lunga

Cosa fai per smaltire il pranzo di Natale? E sopratutto quella malinconia che mi prende sempre in questo periodo (si che dal Natale NON si esce mai indenni!)?

Beh una bella escursione è quello che vuole!. Oggi diversa, arrampicata di 4° grado, forse :-). Il posto sempre lo stesso, Aspromonte Jonico, vicino San Luca a Pietra Lunga, una delle grandi pietre dell’Aspromonte insieme a Pietra Cappa e Pietra Castello.

Pietra Cappa

Non pratico arrampicata, ultimamente in genere discendo i torrenti, con l’acqua che scorre, finendo in genere in una pozza d’acqua fresca o fredda (dipende dalla stagione). Mi lascio scivolare con il discensore godendo della frescura e del panorama. Ho iniziato nel 2015, tardi e mi piace tantissimo.

Questa volta invece bisognava salire, aggrapparsi con le mani alle rocce, saggiarne la tenuta, e nello stesso tempo puntare bene i piedi e fare forza sulle gambe per salire. Sempre in sicurezza assicurati a delle corde.

Ben attrezzati
In ascesa
L’ascesa 2

Finché non provi non ci credi che puoi salire con le tue forze, che sia tenendoti alla cima o stringendo la roccia, e salire, un passo alla volta, fermandosi a valutare dove fare il prossimo passo, è una sensazione bellissima. Ho sempre paura quando faccio queste cose, quella paura sana che mi fa rispettare il luogo dove sono e quello che sto facendo. Quella paura che mi fa pensare e concentrarmi sulle mie azioni, sui miei movimenti, sulle possibili evoluzioni.

Arrivati in cima lo spettacolo era stupendo!

Ogni volta che mi sfido a fare qualcosa di insolito, con un certo livello di rischio, che coscientemente decido di correre, mi viene in mente un video di Will Smith sul suo lancio in paracadute.

Oggi ci ho pensato quando aspoettavo di dover scendere, sarei stato il quarto, ed ho avuto tutto il tempo di pensare di ragionare su come sarebbe stato. Non vedevo giù gli altri ma ne sentivo le voci, e si, sono sincero, avevo paura.

La sicurezza

Una volta messi i piedi fuori, e sentita la tensiona sulla corda, e il controllo che esercitavo su di essa con le mie mani, non ho pensato ad altro se non a mettere un piede dopo l’altro, per scendere dalla via migliore, scengliendo quello che, di volta in volta, valutavo come il migliore appoggio. E la paura era sparita!

La paura è minima nel momento di massimo pericolo!

Ed vero se ci pensiamo bene. Quando siamo nel mezzo dell’azione che ci ha spaventati fino al preciso momento in cui l’abbiamo inziata, pensiamo solo a farla al meglio.

Ed eccomi sceso, godendo di quel misto di adrenalina e di stupore per averlo fatto, e bene.

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