Stamattina mi sono imbattuto in questo articolo di Doppiozero che mi ha colpito per il titolo, singolare.
Le riflessioni partono dal concetto di merito e dal sogno americano, a me caro. Vengono estremizzati per evidenziarne i limiti.
L’aspetto interessante è la riflessione finale, sul fatto che siamo di fronte all’esaltazione di una sola possibilità, di un solo tipo di premio per il merito e/o per il riscatto sociale. Concetto espresso benissimo nel quesito che si pone il titolo: una colf può essere felice? può trovare soddisfazione e senso nel suo lavoro? Io, come l’autore, non ho una risposta ma il dubbio di questa domanda lo trovo sano ed interessante.