Passengers

Questa sera ho visto Passengers, un film del 2016 consigliatomi da Bob. Non sono un amante dei film di fantascienza, in genere sono più attratto dalla realtà, che è già piena di sorprese. Beh il film è appropriato al periodo, due persone perse in uno spazio ed un tempo non previsti.

Pensare a dove si vorrebbe essere (e magari non possiamo esserci) ci distrae dal pensare a dove siamo adesso. E’ la frase che mi ha colpito, e che descrive dove siamo e come stiamo adesso.

Io non riesco ad immaginare il futuro in questo momento, perché so che sarà diverso, ma non riesco ancora ad immaginare quanto e come. E per non riuscire a fare questo sforzo creativo non mi concentro sul presente quanto vorrei, o meglio come vorrei.

Adesso è un continuare a seguire la stessa strada, rassicurante, ma che mostra i primi cedimenti. Qualche giorno fa avevo scritto che percepivo questa agitazione circostante che, probabilmente, tiene le persone attaccate all’idea di presente e di futuro che avevamo.

Io, in questo momento, vorrei crearmi un presente diverso, nuovo, pieno di possibilità che attualmente non immaginiamo neanche. Pieno, perché no, di amore, e svuotato di aspettative sul futuro costruite in tempi che ormai sono stati superati dalla realtà.

Un punto di partenza potrebbe essere quello di dare un senso alle azioni quotidiane, a dar loro quella connotazione di manualità che hanno perso. Nel film un albero è il punto di partenza di tutto, e forse la terra può indicarci una strada.

Beh, il tempo per pensare non manca e neanche la fiducia in qualcosa che verrà.

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